Il phase-down come opportunità per le aziende che sanno guardare al futuro

Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni perché la crisi porta progressi. (Albert Einstein)

Crisi energetica, crisi ambientale, crisi pandemica, crisi geopolitica. Gli ultimi due anni sono stati un periodo complicato per tutti e le previsioni non sono migliori. Tuttavia, l’errore più grande che si possa fare è reagire a queste situazioni attaccandosi in modo ancora più accanito ai vecchi modelli. Il mantra “abbiamo sempre fatto così” è il rifugio più facile ma anche quello più miope. La crisi, invece, deve essere considerata un punto di svolta, uno slancio per il cambiamento e la ricerca di nuove soluzioni. È una opportunità da cogliere e utilizzare nel migliore dei modi, in tutto il suo potenziale, per una evoluzione verso modelli più funzionali e soddisfacenti.

Nel nostro settore, da qualche anno il tema dell’eco-efficienza è diventato molto sensibile quando si parla di refrigeranti. La necessità di limitare sia la distruzione dell’ozono che la formazione dell’effetto serra ha spinto le istituzioni internazionali a emanare legislazioni molto ristrettive per ridurre l’utilizzo di gas HCFC e HFC. Questi regolamenti hanno creato nel nostro settore una “piccola crisi”, perché da un lato hanno spinto le aziende ad adeguarsi dal punto di vista tecnologico, ma dall’altro hanno creato disorientamento.

Negli ultimi anni, sono stati sviluppati prodotti molto interessanti, come l’HFO che ha un GWP < 1 (secondo uno studio IPCC del 2015) ed è classificato A2L secondo la normativa ASHRAE 34, cioè non tossico e poco infiammabile. O i blend di HFC/HFO che sfruttano i vantaggi di entrambe le tecnologie per fornire il miglior profilo prestazionale basato su GWP inferiore, bassa infiammabilità, efficienza e facilità di utilizzo. A questi si affiancano i gas naturali, come R290, che hanno qualche criticità ma ormai possono essere impiegati con maggiore tranquillità, grazie a soluzioni tecnologiche avanzate e nuovi standard di sicurezza.

Insomma, le alternative non mancano, serve solo fare un cambio di mentalità, perché ormai la strada è tracciata e il rischio è trovarsi tagliati fuori se non si è in grado di seguire il cambiamento. Certo, questo comporta nuove competenze, investimenti e ricerca di partner tecnologici lungimiranti.

La nostra esperienza parla chiaro, abbiamo scelto fin dall’inizio di privilegiare le soluzioni green per ragioni etiche e commerciali. Siamo convinti, infatti, che sia necessario raggiungere la migliore combinazione di prestazioni, sicurezza, costi e benefici a livello ambientale. E come si può vedere dal video qui sotto, il mercato si sta lentamente adeguando e la quota di refrigeranti a basso GWP che utilizziamo nei nostri sistemi per refrigerazione e condizionamento sta aumentando.

Notiamo che ci sono ancora sacche di resistenza, perché comunque il cambio di paradigma comporta uno sforzo e l’abbandono di consuetudini consolidate. Però è il momento giusto, proprio adesso con tutti i problemi che si stanno susseguendo nel mondo, per iniziare a guardare al futuro senza paura, con entusiasmo e creatività. È umanamente comprensibile che molte aziende e professionisti del settore cerchino di limitare i danni, in questo periodo complicato, eppure è proprio adesso che bisogna fare un salto in avanti.

Quindi, anche se il 2022 è appena cominciato, salutiamolo e consideriamolo passato. È ora di pensare già al 2023 e agli anni futuri!