Reversibile o polivalente?
Spesso il mercato tende ad associare il funzionamento delle unità polivalenti a quello delle pompe di calore, quindi è necessario dare una definizione della unità cercando di essere quanto più semplici e diretti possibili e partendo da ciò che una polivalente NON è.
Una unità polivalente NON è una pompa di calore reversibile e NON è un chiller.
Viene realizzata per sfruttare, grazie alla complessità della sua logica di funzionamento e del suo circuito, la possibilità di produrre simultaneamente acqua calda e acqua fredda.
Immaginare che questa unità sia concepita come una pompa di calore reversibile o un chiller è quanto di più sbagliato ci sia e che, in campo, può portare a malfunzionamenti nonché a problematiche di impianto e anche di macchina.
Una unità polivalente può produrre caldo, freddo o caldo + freddo, questo è vero. È altrettanto vero che per le logiche di funzionamento e la gestione del gas refrigerante e dei ritorni d’olio, ha la necessità di scambiare, rotare e sbrinare i circuiti secondo la logica impostata in fabbrica essendo una unità nata per funzionare per la maggior parte del suo tempo a ciclo combinato (CALDO + FREDDO).
Questo fa sì che in una unità polivalente debba essere garantito sempre il flusso sul circuito del caldo e su quello del freddo (POMPE in ON) dato che la mancanza di flusso, oltre a poter danneggiare l’unità, genera allarmi che portano al fermo preventivo della stessa.
Ne consegue che il corretto dimensionamento di una polivalente porta con sé dei benefici in termini di risparmio energetico e di risparmio costruttivo.
A questo punto, in tutti quegli impianti in cui la simultaneità di funzionamento NON è necessaria, si utilizzeranno pompe di calore reversibili.
Nei prossimi articoli, tratteremo gli errori più comuni nel dimensionamento sia di una pompa di calore sia di una polivalente, e daremo qualche prezioso suggerimento.